L’I.P.S.I.A., sezione associata all’Istituto Tecnico Agrario Todi dal 1997, ed oggi componente dell’IIS Ciuffelli-Einaudi è ubicata in L.go San Benigno, in una zona centrale della città, in una porzione dell’ex convento dei Cappuccini di Todi. La sua istituzione è da collegare, per l’acquisizione delle competenze, al primo sviluppo industriale di Todi nel Secondo Dopoguerra. Infatti, il blocco delle strutture agrarie, imposto dal fascismo e fondato sulla mezzadria non teneva più, sia per le agitazioni contadine che chiedevano una ricontrattazione del patto colonico, sia per la riapertura dei mercati internazionali. Dagli anni Cinquanta, in Umbria si assiste così ad un esodo biblico dalla campagne (in 10 anni più di centomila persone si inurbano o emigrano). Contemporaneamente, salgono i consumi e lo sviluppo industriale. Tale sviluppo si ebbe a Todi soprattutto grazie alle industrie dei fratelli Angelo e Mario Carbonari, prima con la fabbrica di macchine agricole, poi con la produzione di apparecchi televisivi a basso costo “Tedas” e “Tedas film”.
La “TEDAS” e l’industrializzazione dell’area tuderte
“Per raggiungere l’auspicato potenziamento industriale, bisognava uscire dal chiuso dell’economia paesana e affrontare il mercato nazionale. Ben consapevole di tale indispensabile condizione Luigi Carbonari, il primo autentico industriale todino[1], ne perseguì, per tutta la vita, l’effettuazione. Lavoratore dotato di eccezionale resistenza fisica, egli dedicò giovanissimo alla sua attività di fabbro, oltre alle ore del giorno, buona parte di quelle della notte: perciò fu sfrattato come “disturbatore notturno del centro urbano” dall’ex chiesa di San Filippo e Giacomo (poi laboratorio artigianale degli Zoccoli) dove con i suoi arnesi si era installato. Nel 1922 costruì una officina, fuori Porta Romana, per la costruzione di macchine agricole e, dopo cinque anni, riuscì ad aggiudicarsi con il suo “assolcatore” il primo premio di lire cinquemila nel Concorso Nazionale per la meccanica agraria (1928). Negli anni successivi otteneva, per unanime consenso dei tecnici, di fornire a tutti i Consorzi Agrari d’Italia i suoi aratri e le sue seminatrici”[2].
Come ha ben intuito Franco Mancini, il secondo dopoguerra tuderte vide in Città la riprese delle attività industriali più importanti. Il pastificio Cappelletti, dove erano impiegati uomini e donne, anche se aveva subito pesanti bombardamenti, riprendeva a lavorare e, insieme alle ditte Carbonari che produceva macchine agricole per tutti i Consorzi Agraria, e Toppetti, che forniva laterizi di ottima qualità, costituirono i pilastri fondamentali dell’economia post bellica e assorbivano la mono d’opera che dalle campagne, vista la crisi della mezzadria, si stava spostando in città. Nel 1957, in seguito alla morte di Luigi Carbonari, la fabbrica veniva eredita dai figli Angelo e Mario che ampliarono l’attività occupandosi anche di Televisione (erano gli anni del “musichiere” e di “Lascia i raddoppia”) con la società TEDAS TV e TEDAS FILM per la produzione di televisori, apparecchi radio, frigoriferi, ecc. Le società carbonari Contavano oltre 300 dipendenti.
Nel marzo del 1957 uscì il primo televisore distinto con il marchio “3T22”, con edizioni di 17 e 21 pollici, poi seguì la produzione di fonovaligie, frigoriferi ed elettrodomestici in genere. La Tedas film, nata per la produzione di film, cortometraggi e documentari, nonché per la gestione del Cinema-teatro comunale di Todi e di organizzazione di eventi come il “Veglionissimo dell’Umbria” che caratterizzò il carnevale della Regione. Alle fine degli anni Sessanta le industrie carbonari ebbero un declino inarrestabile[3].
[1] Da Wikipedia, l’enciclopedia libera: Luigi Carbonari (Todi, 29 marzo 1890 – Todi, 21 gennaio 1957) è stato il primo autentico industriale della città di Todi. Di famiglia modesta, inizia fin da bambino a frequentare botteghe di fabbri nella città di Todi. Dotato di inventiva, caparbietà e capacità organizzativa, riesce in pochi anni e tra molte difficoltà economiche a realizzare innovativi strumenti per l’agricoltura, come l’assolcatore che, nel 1926, ottiene il primo premio al Concorso Nazionale per la Meccanica Agraria. È questo l’inizio di una serie di successi imprenditoriali, che lo portano alla creazione di una vera e propria industria, la Società Marzia per le macchine agricole.
La sua innata predisposizione all’innovazione meccanica gli consente di ampliare rapidamente il mercato a livello nazionale, mediante un accordo di distribuzione dei suoi prodotti con la rete dei Consorzi Agrari d’Italia. L’ascesa imprenditoriale prosegue veloce e nel 1930 si aggiudica il Gran Concorso Nazionale per aratri di tipo coloniale per la bonifica delle terre libiche: si tratta della fornitura di 2000 aratri destinati all’agricoltura in Libia, premio che apre la strada verso un’ulteriore crescita dell’industria umbra.
Negli anni successivi i suoi aratri e le sue seminatrici vengono forniti a tutti i Consorzi Agrari d’Italia.
Negli anni antecedenti la seconda guerra mondiale prosegue l’espansione dell’attività industriale, per la produzione di seminatrici e spandiconcime. Nel 1939 partecipa al Concorso Nazionale per Seminatrici (ultimo dei concorsi d’anteguerra) aggiudicandosi il primo posto nella classifica.
La guerra infligge tuttavia un grave colpo alle attività produttive, anche a seguito della distruzione dello stabilimento bombardato dai tedeschi in ritirata. Ma la tenacia di Luigi Carbonari, e dei suoi due figli Angelo e Mario che nel frattempo lo hanno affiancato nella conduzione dell’industria, permettono di ricostruire tutto il patrimonio di competenze, e di ridare impulso allo sviluppo industriale del territorio nel dopoguerra. Alla fine degli anni ’50 la Società Marzia, a cui viene affiancata la Società Tedas per la produzione di televisori, apparecchi radio, frigoriferi, ecc, conta oltre 300 dipendenti ed è apprezzata su tutto il territorio nazionale per la robustezza e l’innovatività dei suoi prodotti di meccanizzazione agricola.
A Luigi Carbonari è stato conferito il titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Bibliografia e sitografia minima: http://economia.oggiblog.it/luigi-carbonariun-imprenditore-umbro-che-contribui-allo-sviluppo-della-metalmeccanica-agricola/ ; “Volontà” Rivista – Todi – 1957; http://www.iltamtam.it/2012/04/23/a-todi-si-racconta-la-storia-della-televisione; TAM TAM, Todi 23 Aprile 2012. Cf Scuola media “Cocchi-Aosta” di Todi, Le attività produttive a Todi dal primo ‘900 agli anni ’60, Todi 2006; https://jacopinodatodi.wordpress.com/2015/03/06/carbonari-luigi-un-seminatore/. Per la Tedas: https://digilander.libero.it/tedas/
[2] Franco Mancini, Todi e i suoi castelli. Pagine di storia e d’arte, Città di Castello, Unione arti grafiche, 1960, pp.: 200 – 201.
[3] Cf Paola Carbonari, Le industrie Carbonari a Todi 1924-1965, in Scuola media “Cocchi-Aosta” di Todi, Le attività produttive…, Cit., pp. 196-197.










Così, l’articolarsi dell’Istituto Professionale di Todi ha certamente accompagnato il processo di industralizzazione del territorio.
In sintesi lo sviluppo istituzionale della Scuola:
– 1960 prende avvio l’Istituto Professionale di Todi, come sede staccata dell’Istituto professionale di Stato per l’industria e l’artigianato di Foligno (Oggi Istituto Orfini); con l’indirizzo per “radiotecnici”, era diretto localmente dai vicepresidi Pirrami Osvaldo, prima, e Francesco Migliorini, poi. In quegli anni l’Istituto ha sede al primo piano di “Palazzo Gregori” in via del Seminario.
– Per la crisi dell’industria radiotecnica locale (il fallimento della Tedas avvenne a metà degli anni Sessanta) e il conseguente calo di iscritti, Il 7 gennaio 1964, si affianca un nuovo indirizzo in “ebanisteria” che voleva continuare la tradizione artigianale del mobile classico a Todi (risultavano iscritti 13 allievi, di cui 5 del Collegio Crispolti (Sbaraglia Massimo, Moretti Enrico, Lombardini Enzo, Antonini Luciano, Sisti Elio).
– A Todi il 5 novembre del 1962 l’Istituto Crispolti, erede di una lunga storia iniziata nel 1847 con la fondazione di un istituto per accogliere giovani poveri e formarli ad un mestiere, avviò sotto la direzione di don Vincenzo Faustini un laboratorio-scuola (una scuola privata per apprendisti) di intaglio ed intarsio, guidato dagli artisti Senio Sbrenna nella tarsia e Innocenzo Quartini nella scultura del legno. Nel 1964, per dare una preparazione più adeguata ai giovani, il laboratorio-scuola venne trasferito, come sezione di ebanisteria artistica, presso l’Istituto Professionale di Stato di Todi, offrendo, dal 1969, anche i locali in Via Cesia, 98.

– Nel 1969 le sezioni dei radiotecnici e dell’ebanisteria trovano posto nella nuova ala dell’Istituto Crispolti su via Cesia. Nello stesso tempo prendeva avvio un progetto per la costruzione di una sede nuova per l’Istituto Professionale di Todi, che doveva realizzarsi nello spazio poi assegnato alla Scuola Media G. Cocchi.
– 1978, per il calo degli iscritti, non si formò la classe prima dell’indirizzo ebanisteria, che andò gradualmente a terminare.
– nel 1981, 11 settembre, passaggio di consegne tra il preside dell’Istituto Professionale di Foligno, Luigi Condello, e il preside del Professionale Cavour di Perugia, Luciano Lorenzetti (Ministero Istruzione, determina 3048 del 28.07.1981).
– Durante l’anno 1988, vista la ristrettezza degli spazi, la sede scolastica viene trasferita presso il convento dei Cappuccini di via Cesia.
– nell’anno scolastico 1988/89 l’indirizzo di Radiotecnica venne sostituito con quello di Operatore elettronico.
– nell’anno scolastico 90-91 e viene attivato anche il biennio Abbigliamento e Moda. Al terzo anno le qualifiche attivate erano: Operatore elettronico, Operatore nelle telecomunicazioni, Operatore della Moda. Dal quarto anno i titoli conseguibili erano quelli del Tecnico industrie elettriche ed elettroniche e Tecnico dell’Abbigliamento.
– nel 1997 l’Istituto viene annesso all’Istituto Agrario Augusto Ciuffelli, che si trasforma in IIS Augusto Ciuffelli.